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Testimoni di nozze e damigelle: fra tradizione e modernità

I testimoni di nozze e le damigelle sono figure chiave nel matrimonio, che hanno radici lontane e si sono evolute nei secoli. Oltre ad offrire affetto e sostegno emotivo alla coppia, svolgono compiti essenziali, a volte imprescindibili. La presenza dei testimoni, infatti, è prevista per legge, pena la nullità dell’atto. Il ruolo delle damigelle, sebbene in Italia sia stato acquisito solo di recente, per molte spose rappresenta una fonte inesauribile di consigli e un supporto concreto in ogni momento del matrimonio. 

I testimoni di nozze: quanti devono essere e come sceglierli

Le prime tracce dei testimoni di nozze, nei registri ufficiali, risalgono al 1500. Già nell’antica Roma, tuttavia, la legge imponeva la presenza di almeno 10 testimoni, per avvalorare il rito e ad evitare che le coppie si sposassero in segreto. Oggi, questo incarico così importante viene affidato agli amici più intimi o ai parenti stretti degli sposi, principalmente fratelli e sorelle. 

Il ruolo del testimone non ha un valore puramente sentimentale e simbolico. In Italia affinché il matrimonio sia legalmente valido, è necessaria la presenza di almeno 2 testimoni (uno per lo sposo, uno per la sposa). Questo obbligo vale sia per il rito civile che per la cerimonia religiosa. La presenza dei testimoni, infatti, è stabilita dall’articolo 107 del Codice civile e dall’articolo 1108 del Codice di diritto canonico. I futuri sposi possono chiedere di avere più di un testimone a testa, ma nel matrimonio civile la firma sul registro viene apposta solo dai due testimoni ufficiali (uno per ciascun coniuge). Nel matrimonio religioso, invece, possono firmare quattro testimoni (due per lo sposo, due per la sposa). I requisiti necessari, in entrambi i casi, sono la maggiore età, la capacità di intendere e di volere, il possesso dei diritti civili. Nel caso in cui i coniugi siano di nazionalità straniera, almeno uno dei testimoni deve essere in possesso della cittadinanza italiana. Nel rito cattolico, a differenza di quanto avviene per i padrini e le madrine di battesimo, non è indispensabile aver ricevuto i sacramenti. I testimoni possono essere atei, acattolici, non praticanti, conviventi, separati o divorziati. 

Il testimone impeccabile

Per tradizione, i testimoni di nozze hanno dei precisi doveri: supportare gli sposi durante i preparativi, organizzare l’addio al celibato o al nubilato, accogliere i primi invitati in attesa che inizi la cerimonia, conservare le fedi durante il rito, occuparsi del brindisi augurale, animare il ricevimento e le danze, salutare gli ultimi ospiti a fine giornata. Oltre ad avere un legame affettivo e un rapporto di complicità con gli sposi, devono essere affidabili, pragmatici, cordiali ed estroversi. Quindi, non sempre è facile trovare le persone giuste.

Una piccola curiosità: da qualche anno, alcune agenzie offrono un servizio di noleggio testimoni. Professionisti con tanto di profilo online e recensioni degli utenti, che possono essere “ingaggiati” per l’intera durata del matrimonio o solo per conferire valore legale al rito. La soluzione ideale per le coppie straniere che desiderano sposarsi in Italia, ma non hanno il tempo o la possibilità di instaurare dei legami nel nostro paese. 

 

Le damigelle: origini del ruolo, outfit e compiti specifici

Tracce di questo ruolo si riscontrano già nell’antico Egitto, nella Cina feudale e nell’antica Roma. Un gruppo di ragazze nubili, vestite come la sposa, la scortava verso il luogo delle nozze e la accompagnava durante il rito. Gli abiti simili servivano a confondere gli spiriti maligni e a depistare gli eventuali predatori. Spesso, infatti, le promesse spose erano costrette ad affrontare lunghi viaggi, per raggiungere il futuro marito. In epoca vittoriana il corteo di damigelle divenne un vero e proprio status symbol. Più era cospicuo, più era elevato il rango della sposa. Fra i loro compiti vi era quello di spargere piante, aglio e cereali in segno propiziatorio. 

Nei paesi di tradizione anglosassone le damigelle, fra cui spicca la damigella d’onore, hanno acquistato un’importanza sempre più rilevante, tanto da diventare una vera e propria istituzione. L’outfit richiama il tema e le nuance del matrimonio. Gli abiti devono essere confezionati con tessuti dello stesso colore, ma i tagli possono essere differenti, per adeguarsi alle caratteristiche fisiche di ciascuna damigella. Negli ultimi anni questa usanza ha preso piede anche in Italia, regalando a molte amiche e parenti della sposa la gioia di accompagnarla e supportarla nel giorno più importante. Fra i compiti delle damigelle, rientrano l’organizzazione dell’addio al nubilato, la vestizione della sposa, la distribuzione del riso durante la cerimonia, la custodia del bouquet, la sistemazione del velo e gli eventuali ritocchi al trucco durante il ricevimento.

 

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